Composto chimico organico di formula HCOOH, avente formula di
struttura:

È il più semplice
degli acidi carbossilici. Il suo nome deriva dal fatto che A.S. Marggraf lo
scoprì nel 1749 nel distillato acquoso delle formiche rosse. Si trova in
natura anche nelle foglie di molte piante (abete, ortica, ecc.), ed è
presente in piccole quantità anche nel sudore. Oggi è un
importante prodotto industriale. ║
Proprietà: l'
a.f.
è un liquido incolore, di odore pungente, caustico. Ha peso molecolare
46,03 e peso specifico 1,220 a 20 °C. Bolle a 100,8 °C e solidifica a
8,6 °C. È miscibile in tutti i rapporti con acqua, alcool ed etere
etilici. Si commercia comunemente in soluzione acquosa al 90% circa di acido. In
soluzione si dissocia secondo la reazione:
HCOOH →
HCOO
- + H
+I suoi sali con i catoni si dicono
formiati. È difficile isolarlo dall'acqua in quanto i disidratanti
energici (come l'H
2SO
4) lo decompongono in CO +
H
2O; altre reazioni di decomposizione possono portare a H
2
+ CO
2 ovvero a H
2O + CO
2 + HCHO (aldeide
formica). Dalla soluzione acquosa si può ottenere solo con particolare
distillazione in presenza di opportune sostanze. Per ossidazione lo si
può trasformare in acido carbonico, del quale si può quindi
considerare l'aldeide. Lo stesso comportamento in certe condizioni è dato
dai suoi sali; ad es. il formiato di calcio può essere trasformato per
riscaldamento in carbonato; in altre condizioni si ottiene il corrispondente
ossalato. Come per gli omologhi superiori, dal formiato di ammonio si può
avere la corrispondente ammide (formammide) secondo la reazione:

L'
a.f. presenta molto evidente la mesomeria nell'anione.
Infatti mentre nell'acido indissociato si trovano per i legami C═O e
C–OH rispettivamente le distanze di legame di 1,23 e 1,36 Å per
l'anione HCOO
- si trovano due legami C–O uguali e lunghi 1,27
Å; la struttura del formiato sodico in soluzione sarà quindi
rappresentata dalla formula di struttura:

con due legami C═O né semplici né doppi.
║
Preparazioni: in laboratorio l'
a.f. si può
preparare per ossidazione del metanolo o della formaldeide, per idrolisi del
cloroformio o del cloralio, per idrolisi dell'acido cianidrico con basi od
acidi, per decomposizione termica dell'acido ossalico e così via. Queste
reazioni hanno importanza storica ma non sono sfruttate praticamente.
Industrialmente l'
a.f. (o i suoi sali) si prepara per varie vie. La
più recente e più importante strada per preparare l'
a.f.
sfrutta la reazione del Berthelot (scoperta nel 1855); essa è la
seguente:
NaOH + CO → HCOONa
Si parte quindi da soda
caustica e ossido di carbonio, due materie prime entrambe economiche; la
reazione si svolge facendo agire il CO (gassoso) su soda in polvere a
120÷130 °C alla pressione di 6÷8 atmosfere. Il formiato sodico
che così si ottiene può essere trasformato in
a.f.
trattandolo in soluzione con acido solforico diluito; e dalla soluzione si
può avere l'
a.f. puro distillando con particolari precauzioni.
Un'altra via più diretta lo prepara da ossido di carbonio e acqua secondo
la reazione:
CO + H
2O → HCOOH
che avviene
sotto pressione a 200÷300 °C in presenza di catalizzatori (ossidi o
cloruri di vari metalli, soprattutto pesanti). ║
Usi: l'
a.f.
trova impiego come germicida per la conservazione di sostanze alimentari, come
coagulante della gomma e per la preparazione di formiati o altri derivati. Molti
formiati hanno largo impiego in tintoria come mordenzanti (al posto degli
acetati) e in conceria.